Perchè ci ammaliamo?

Nel 2018 vi avrei detto: a causa di virus e batteri! Che domande...

Nel 2021, con un bel po' di lezioni di naturopatia, in cui l'approccio alla salute è olistico (ossia a 360°), vi dico: ci sono mille motivi, e virus e batteri sono solo la punta dell'iceberg.

Nella "Teoria dei Sistemi" degli anni '60, Ludwig von Bertalanffy, biologo austriaco, espone un concetto fondamentale ed applicabile in qualsiasi campo: in un sistema aperto, gli elementi che lo costituiscono non interagiscono in modo lineare secondo il classico schema causa-effetto "A causa B".

In un sistema aperto è necessario valutare tutte le variabili che possono intervenire per scambiare energia.

Ecco che A interagisce con C, D, E, ecc. causando B, e a loro volta, influenzando loro stessi.

Il corpo umano è dotato naturalmente della capacità di autoguarigione, che, per lo stile di vita che abbiamo nelle civiltà "evolute", non trova modo di espressione, proprio perchè di naturale è rimasto ben poco.

Il cibo industriale, i pesticidi, la sedentarietà e nell'opposto l'attività agonistica eccessiva, il fumo, l'alcol, fare un lavoro frustrante, i turni di notte, vivere in mezzo al cemento, utilizzare prodotti per l'igiene personale e della casa ad alta tossicità, i farmaci assunti in modo indiscriminato, sono solo alcuni esempi di abitudini introdotte da decenni per la quale il nostro corpo non è programmato.

Adottare uno stile di vita contro natura vuol dire avere una grande probabilità, se non la certezza, di sviluppare patologie.

Siamo come un vaso

Credits "Introduzione alla Naturopatia", Catia Trevisani

Siamo come dei contenitori con una determinata capacità di compensazione, la capacità di contenimento del vaso.

Il nostro vaso è così composto:

  • alla base la nostra costituzione, il nostro corredo genetico, quello con cui nasciamo;

  • su un altro livello il carico tossinico cronico, ovvero le tossine che accumuliamo nel tempo a causa di un'alimentazione errata, di un disfunzionamento degli organi emuntori, dell'inquinamento, dei farmaci;

  • altrettanta importanza è da imputare ai conflitti emotivi e spirituali. Le nostre emozioni, se non elaborate correttamente, possono trasformarsi in malattia.

Mentre, sui piani più alti, si possono verificare situazioni in cui problemi non risolti nel nostro albero genealogico si manifestano con patologie alla quale non si riesce ad associare una delle cause precedentemente citate.

Oltre a questi tre strati, il vaso potrebbe presentare, sulla sua superficie, dei fori, in luogo di carenze di sostanze necessarie al nostro organismo per mantenere l'omeostasi ("In biologia, l'attitudine propria degli organismi viventi a conservare le proprie caratteristiche al variare delle condizioni esterne dell'ambiente tramite meccanismi di autoregolazione", Oxford Languages).

Quando il vaso è saturo, basta la più piccola goccia per farlo traboccare.

Questa goccia potrebbe essere un virus, un batterio, un evento stressogeno, un trauma, un alimento errato.

Il vaso è pieno, la goccia arriva, la malattia esplode.

"Che fortuna, eh!", penserete.

Quindi, se mi ammalo, di chi è la colpa?

Attenzione alle parole che usiamo!

Non si tratta di colpa, bensì di responsabilità.

A differenza delle credenze che ci hanno instillato fin da piccoli i nostri genitori, le nostre famiglie, la scuola, la chiesa, in quanto uomini, è presente in noi una parte divina che ci consente di essere in potere su mille aspetti delle nostre vite.

Potere è una parola con una connotazione negativa, nella concezione occidentale, ma se l'analizziamo nel profondo, potere significa possibilità.

"Io sono in potere".

Che potere abbiamo sulla malattia?

In che modo possiamo mantenere il nostro stato di benessere?

Tenendo il vaso pulito.

  • supportando le nostre difficoltà costituzionali;

  • depurandoci dalle tossine;

  • integrando eventuali carenze di sostanze;

  • adottando un'alimentazione corretta per le nostre esigenze;

  • cambiando il nostro pensiero e allineandoci con chi siamo realmente.

Malattia e destino

La frase più frequente quando muore una persona benvoluta, dopo una lunga malattia, è "perchè proprio a lui/lei? Ci sono tante persone che meriterebbero di ammalarsi al suo posto".

E lo pensavo anch'io in passato.

Quello che ho imparato in questi anni è che la nostra anima, quando si reincarna, sceglie precisamente il corpo in cui reincarnarsi.

Sceglie quel corpo, quella famiglia, quell'ambiente.

Perchè la nostra vita, che dal nostro punto di vista sembra la cosa più importante dell'universo, non è altro che una gita di un giorno nel mondo, rispetto a quella che è l'esistenza eterna dell'anima.

L'anima è in continua evoluzione, e per evolversi ha bisogno di fare determinate esperienze.

Nel corso della vita, quando ci ammaliamo, impariamo a vedere la malattia come una deviazione dal percorso prestabilito dell'anima.

Se ci allontaniamo dal nostro essere autentico, il messaggio arriva chiaro.

Ogni sintomo è un messaggio, e va letto, per ristabilire una condizione di equilibrio.

La malattia, contrariamente alla credenza popolare occidentale, è il modo dell'universo di farci comprendere che lavita che stiamo vivendonon è la nostra, e non stiamo bene in quei panni.

Noi veniamo al mondo per brillare di luce, e quando quella luce inizia ad offuscarsi, il nostro corpo si ammalerà.

Imparare ad ascoltarsi

La naturopatia, ha lo scopo di prevenire e mantenere uno stato di salute, dove possibile, e di supportare nel miglior modo la persona, o l'animale, in presenza di patologie, più o meno gravi.

La naturopatia ha lo scopo di educare ad uno stile di vita allineato ai principi della natura ed alla nostra essenza.

Si può supportare la capacità di autoguarigione, ma nessuno, e ribadisco nessuno, vi potrà guarire, se non voi stess* (importante: se mai doveste incontrare qualcuno che prometterà di guarirvi, non perdete tempo, e scappate a gambe levate).

Ci sono cose che ci piace fare, ci sono luoghi in cui amiamo stare, sensazioni da ascoltare.

Quando stiamo bene, facciamoci caso: è quando stiamo bene che stiamo dando retta alla nostra anima, alla strada da seguire.

E quando abbiamo certezze su chi siamo e dove vogliamo andare, ogni ostacolo sul cammino assumerà un significato diverso, che invece di abbatterci ci darà altri strumenti per proseguire.

E' un processo graduale

Sono punti di vista molto differenti da quelli a cui siamo abituati.

E' un po' come passare dalla teoria geocentrica alla teoria eliocentrica: scombussola.

Si tratta di allontanarsi dall'oggetto dell'analisi, per non soffermarsi su quell'unica parte, ma per avere una visione d'insieme del tutto.

Solo considerando l'insieme, che è l'Universo, non una singola cellula, si riuscirà a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle ed avere le risposte che cerchiamo.

La semplicità della risoluzione del problema sta nel comprendere la complessità delle relazioni energetiche che partecipano alla vita di tutti i giorni.

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Sfighe evolutive ed equinozio di primavera (aka "vor" e naturopatia)